Sezione S.E.O. Domodossola
Scatta Minoia - Valle Devero
Baceno (VB) 
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Gruppo Montuoso: Alpi Lepontine Occidentali, Arbola
Anno di Costruzione: 1920 1986
Altitudine: 2599 m
Posti Letto: 12

   

La Scatta Minoia ed il Bivacco “Ettore Conti”
Dall’Articolo di Giovanni Savazzini pubblicato Sulla Rivista L’Alpe N° 4 anno IV luglio Agosto 1923, edito dalla Sezione CAI di Domodossola.
Dalla punta d’Arbola vetta che dall’alto dei suoi 3236 metri vigila su tutta l’alta regione ossolana del Severo, del Vannino, dell’Hohsand si parte frastagliata e di ruta, una sottile cresta di macigni e di picchi, denominata da Cust, la cresta di Curzalma, che divallando verso sud-est, apre all’altezza di 2599 il valico della Scatta Minoia, notissimo ai turisti, che compiono isolati ad in numerose comitive, le traversate dalla Frua al Severo, dalla Frua a Binn.
Due punte, il Monte Minoia a sud (m 2799,60) tozzo e rude ammasso di brune e sconvolte rupi di gneiss, a nord la punta del Forno (m 2904) selvaggia gradinata di nude rocce, vegliano sulla famosissima Scatta il cui strano nome si vuole da alcuni provenga dal casato Minoia di chi per primo superò il valico, da altri da Minoio che nel dialetto tedesco-vallesano dei Formazzini vorrebbe significare monte.
A parte ogni discussione sul suo caratteristico nome, certo è che la Scatta Minoia, sia che la si raggiunga partendo dalla Frua per il passo del Nefelgiu rasentando il dolcissimo lago Sruer, o salendo per il ripido fianco occidentale del lago Vannino e per l’alpe di Curzalma, sia provenendo dal Severo, per gli alti e solenni pianori della Scatta e del Forno, la Scatta Minoia è un interessantissimo valico, per la mirabile bellezza delle regioni che per esso si congiungono, per il vasto superbo panorama alpino che dall’alto di questo colle è possibile godere, per la sua stessa posizione centrale in un’ampia e varia regione alpestre da molti ancora poco conosciuta ma pur interessantissima per un largo programma di imprese alpinistiche.
Ed il valico appunto per queste considerazioni fu sempre anche nel passato frequentatissimo, oggi ancor di più, poiché dall’una e dall’altra parte della schiena montana, che separa la conca del lago Vannino da quella del lago Severo, colossali opere di utilizzazioni delle forze idriche di quei due laghi e dei due vasti bacini imbriferi che li accolgono, hanno reso ancor più indispensabili e frequenti i rapporti di comunicazione fra le due regioni stesse. Si che delle schiere dei turisti e degli alpinisti in questi ultimi tempi si aggiunse tutta una nuova folla di passanti, operai, ingegneri, tecnici dell’acqua che sotto l’impulso di una mente geniale, Ettore Conti hanno compiuto in quell’impervie regioni, opere gigantesche, a superba dimostrazione di quanto possa il genio e il lavoro umano.
La conca del Devero, quella del Vannino, avranno è vero in virtù dei lavori compiuti, perduto un po’ della loro tranquilla e caratteristica bellezza puramente alpina di un tempo, le acque del Devero
e del Vannino, sorrette dalle possenti dighe, si sono distese su più largo bacino, formando con artificio amplissimi laghi, il rombo dello scafo motore, turba la quiete pastorale di quegli alti recessi montani….ma pur così profondamente trasformate, immutata, eterna nella suggestiva bellezza, rimane la mirabile corona di monti che tutta attorno ne circonda….
Anzi, la traversata dal Devero alla Frua per iol valico della Scatta Minoia, presenta oggi, maggiore attrazione poiché insieme al grandioso spettacolo che natura offre, non si può rimanere se non profondamente ammirati davanti a le grandiose opere, lassù compiute dalla volontà e dalla mente umana.
Ed è per sopperire a tutto il nuovo più intenso movimento per il passo del Minoia, che la Società d’imprese elettriche Ettore Conti, ha eretto proprio sul Valico un comodo Rifugio: Sì tratta d’un fabbricato a forma rettangolare, delle Dimensioni interne m. 5,70 di lunghezza per m., 3,60 di larghezza. Robusti muri di pietrame sorreggono un solido tetto in cemento armato. Una Porta ferrata nel mezzo da accesso all’unico locale, illuminato da due ampie finestre.Semplice rifugio, ma vasto, arioso, comodo, capace di ricoverare anche una grossa comitiva: Il Senatore Ettore Conti, ha voluto cortesemente accogliere la proposta fatta dalla nostra Sezione Ossolana del Club Alpino Italiano, di concedere ad essa l’uso e per essa a tutti gli alpinisti ed escursionisti di passaggio in quella zona, purchè seguano le norme di apposito e semplice regolamento, e la Sezione Ossolana, grata ed onorata del cortese assentimento, ha voluto che il rifugio fosse dedicato al Senatore Ettore Conti. E infatti il giorno 22 Luglio 1923 una comitiva di Soci della Sezione Ossolana, fra le quali alcune Signore, guidata dal Presidente Avv. Marioli e dal Segretario Rag. Borelli, partendo da Devero si è portata alla Scatta Minoia per assistere alla apposizione della lapide con la quale, ufficialmente, il Rifugio si ornava del nome di Ettore Conti, il Geom. Nino Boni, giunto per il valico del Nefelgiu, dalla Frua, pose in rilievo le benemerenze della Società Conti e la importanza alpinistica dei rifugi alpini.