Era stato presidente di Cai Verbano e Panathlon Mottarone
Fino a pochi anni fa era facile incontrarlo, decano dei camminatori solitari, sulle montagne del Verbano e del Cusio, in particolare su quelle di Quarna Sopra, dove Roberto Clemente era nato il 21 settembre 1921.
Volontà di ferro
Il dott. Roberto ClementeUna fibra forte e una volontà incrollabile, come il suo amore per la montagna. Ma per decenni non si è limitato a farne oggetto di un hobby personale. Ha messo a disposizione del Cai il suo bagaglio culturale, la sua esemplare esperienza acquisita sul terreno, prestando un impegno inossidabile alla testa della sezione Verbano di Intra e come coordinatore del raggruppamento intersezionale «Est Monte Rosa». Non solo: era stato anche eletto nel consiglio centrale del Cai e nella commissione medica regionale del sodalizio. Sempre in prima fila nell’organizzare manifestazioni, eventi e ricorrenze per promuovere la montagna: prezioso il quarantennale lavoro dedicato a organizzare la Maratona della Valle Intrasca. Il Cai Verbano gli ha conferito la nomina a presidente onorario.
Alpinismo e sci in tutto l’arco dell’anno: una vita lunga e feconda, dedicata con grande fedeltà a queste discipline praticate senza soluzione di continuità, grazie anche a una meticolosa preparazione fisica fondata su un rigoroso salutismo, perseguito quotidianamente come filosofia di vita. Aveva compiuto moltissime ascensioni sulla cime più importanti delle Alpi Pennine e Lepontine, dal Rosa al Cervino, dall’Ossola alla Svizzera, non solo come gratificazione fisica, ma come ricerca di nuovi orizzonti estetici e culturali.
Clemente è stato inoltre fra i fondatori del Panathlon Mottarone e del Lions Verbania: club nei quali è stato chiamato pure alla carica di presidente.
Funerale in forma privata
Laureatosi in medicina all’università di Torino nel primo Dopoguerra, ha operato da subito all’ospedale di Verbania, conseguendo poi la specializzazione in cardiologia e in medicina dello sport. È stato uno dei primi cardiologi del Vco, e le doti professionali gli sono servite anche per salvare la vita di alpinisti infortunati in montagna. È stato anche primario di geriatria. Clemente è deceduto nella casa di cura di Miazzina dove era ricoverato da poco più di un mese. Lascia la moglie, due figli e il sincero rimpianto dei molti amici. I funerali si terranno domani in forma strettamente privata, come da sua richiesta.

Teresio Valsesia - La Stampa martedì 17 febbraio 2015