Motocross su sentieri di montagnaÈ intenzione della Giunta Regionale del Piemonte deliberare una legge sull'uso indiscriminato dell'elicottero e sulla liberalizzazione dei sentieri all'uso delle moto. Senza andare troppo nel dettaglio questa nuova legge a favore dei mezzi motorizzati, lederebbe in pieno la libertà degli escursionisti di muoversi in montagna, che verrebbe del tutto sopraffatta se si legalizzasse l’uso indiscriminato delle moto sui sentieri di montagna
Vi immaginate un gruppo di escursionisti che sale in silenzio per gustarsi la pace della natura e non disturbare gli animali, armati solo di macchina fotografica per aver magari la fortuna di riprendere qualche ungulato nel suo habitat naturale, sopraffatti da un gruppo di motociclisti che oltre a mettere a rischio la vita di chi cammina, disarmonizza tutto lo scopo stesso per cui si va in montagna?
Creare quindi ancora altri percorsi a fini sportivi e turistici, senza tener conto di chi la montagna la ricerca ancora come luogo di pace e di raccoglimento interiore, sarebbe veramente deleterio per l’ambiente e per chi in esso ci cammina o ci vive. Infatti bisogna tenere conto anche e soprattutto di chi vive nei mesi estivi negli alpeggi perché una moto rombante non fa fuggire solo gli animali selvatici, ma disturba e intimorisce anche le mandrie e le greggi, quindi sarebbe un’offesa e mancanza di rispetto verso tutto il mondo alpino in genere.
Demandare ai Comuni la valutazione della percorribilità dei tracciati è un’altra lama a doppio taglio, perché se da una parte un’amministrazione comunale tiene al suo territorio, è pur vero che un evento che porta denaro e turismo (anche se invasivo), vista la mancanza di risorse in cui oggi tutte le realtà territoriali vivono, mettono a dura prova chi deve compiere scelte anche se oculate.
Lo stesso dicasi dei voli con gli elicotteri visto che l’articolo 28 bis del disegno di legge n. 336 (Disciplina delle attività di volo alpino ai fini della tutela ambientale) tra le altre recita che vi è divieto d’atterraggio oltre 1500 m di quota (salvo le deroghe previste). Ed proprio per le deroghe in genere che un proverbio recita: “Fatta la legge, trovato l’inganno”.
Si comprende la necessità delle guide alpine che esercitano lontano dalle montagne più famose delle Alpi, tuttora gettonate, che sempre di più hanno problemi a trovare clientela, ma già il boom delle “Vie ferrate” un po’ le ha aiutate, anche se sono sempre meno quelli che si affidano alle guide per compiere certi percorsi, in più pensare ad un volo vicino a grandi aree sciistiche per i più esigenti sciatori del “fuori pista” sarebbe il giusto compromesso per non estendere i voli a montagne e distese innevate a grande impatto ambientale. Su quest’argomento ci sarebbe da aprire una parentesi infinita, ma limitare i danni e trovare un giusto equilibrio per tutte le esigenze sarebbe già un buon inizio.

Lodovico Marchisio